Il test del Dna ha confermato che Olesya Rostova non è Denise Pipitone. Il conduttore di Let them talk si è scusato con la famiglia della bambina scomparsa.
Per giorni l’Italia intera è rimasta col fiato sospeso in attesa di scoprire l’esito del test del DNA a cui si è sottoposta Olesya Rostova, la ragazza russa che avrebbe potuto essere Denise Pipitone. La smentita della notizia è stata data il 7 aprile, nella nuova puntata dello show russo Let Them Talk, che per primo ha dato adito al caso. Il legale della famiglia di Denise – così come molti altri – si è scagliato con il programma per aver aspettato tanto a dare l’esito del test effettuato alla ragazza, aumentando l’audience attorno alla vicenda. Il conduttore di Let Them Talk, Dmitry Borisov, ha postato un video di scuse via social spiegando perché la vicenda sarebbe andata per le lunghe:
“Diverse famiglie erano convinte fosse una loro parente. (…) Non avevamo il diritto di divulgare informazioni riservate senza il permesso di Olesya. Quindi non appena è tornata ha acconsentito, facendo subito gli esami del gruppo sanguigno come richiesto dal rappresentante della signora Maggio”, ha spiegato.
Olesya Rostova non è Denise: le scuse ai familiari
In seguito al grande clamore suscitato dalla vicenda di Olesya Rostova (per il cui epilogo si è dovuto attendere il 7 aprile, con l’esito del test del DNA) il conduttore Dmitry Borisov si è scusato via social con i familiari di Denise Pipitone, che hanno atteso inutilmente per giorni:
“Non volevamo in alcun modo ferire i sentimenti di nessuno, abbiamo fatto confronti con quelle famiglie che a loro volta hanno conosciuto Olesya come possibile parente (…) Noi, come i media in Italia ci occupiamo solo della storia, per il resto tutte le decisioni vengono prese da Olesya e dai suoi rappresentanti legali”, ha dichiarato il conduttore via social.
Le speranze deluse dei familiari
Per giorni Piera Maggio (mamma di Denise Pipitone) ha atteso come molti altri cittadini italiani che l’esito del Dna confermasse l’identità di Olesya Rostova. “Siamo cautamente speranzosi”, aveva fatto sapere la donna tramite i suoi profili social, e del resto quella aperta dalla tv russa è solo una delle innumerevoli piste (che si sono poi rivelate infondate) sulla bambina scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004.
Fonte foto: https://www.facebook.com/maggiopietra